il tempo estivo del mattino trascorso, in una spiaggia isolata e selvaggia dove la pineta regna ancora sovrana e la sabbia fa da confine con il mare, aspettando il pomeriggio per recarsi a Craco un paesino abbondanato negli anni sessanta nella provincia di Matera.
In entrambe i luoghi un profondo senso di solitudine ci pervade, ma al contempo, ci rilassa...l'uomo non è eterno.
Non si è mai soli nei viaggi, ci incamminiamo dopo pranzo passando per strade di campagna che costeggiano i Calanchi della zona.
La vista di Craco ci coglie di sorpresa, la distanza è tale da non farci distinguere i dettagli ma si percepisce l'abbandono.
Inoltrandoci al suo interno rimaniamo affascinanti da quel che resta e dai racconti della guida, l'unica voce di questo luogo.
La guida ci spiega che un solo abitante è presente in paese.
Tutto ll percorso è messo in sicurezza, la guida è attenta a dove mettiamo i piedi e ci porta a visitare gli scorci più suggestivi. I nostri sono commenti sono di ammirazionee rimaniamo increduli sul fatto che un paese possa subire una sorte simile.
All'ingresso del paese ci fornisco i caschetti di protezione, tutte le case del paese sono pericolanti.
Dobbiamo arrivare in cima a quel che resta del paese, percorriamo strade che una volta erano vive, godiamo di una vista sugli Appenini Lucani che un tempo era di molti, siamo a circa 390 m s.l.m.
Percorendo le vie del paese arriviamo in cima da dove si gode una vista meravigliosa.
Chiediamo alla guida dove sono andati gli abitanti, "Sono lì, in pianura, da qualche parte...".